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Padre Matteo
Ricci
Intitolare una scuola di Macerata a Padre
Matteo Ricci, illustre concittadino, era così doveroso
da apparire quasi scontato. Primogenito di sette fratelli
e quattro sorelle, apparteneva ad una delle famiglie più
nobili di Macerata, dove studiò nel collegio dei
Gesuiti e nel 1568 fu iniziato all'Università romana
di giurisprudenza dal padre che lo voleva governatore
presso la corte pontificia. Contro il volere del padre
però, nel 1571, inizio il noviziato nella Compagnia
di Gesù a Roma. Nel 1572 prese i voti, studiò
lettere greche e lettere latine, segui il biennio di retorica
e iniziò lo studio delle "scientiae naturales"
presso la facoltà di filosofia del Collegio romano.
Nel 1577 manifestò la volontà di partire
missionario e si diresse a Genova da cui partì
alla volta di Lisbona
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unico imbarco obbligatorio per le missioni,
ma dato che si poteva partire una sola volta l'anno, nel
frattempo imparò il portoghese. Nel 1578 riuscì
finalmente a salpare per Goa che raggiunse solo dopo sei
mesi di dura navigazione, e qui frequento il primo anno
di teologia insegnando lettere nel collegio dei gesuiti
e nel luglio del 1580 a 28 anni, fu ordinato sacerdote.
Nel 1582 raggiunse Macao e imparò il cinese riuscendo
a penetrare in quello che fino ad allora era considerato
un territorio impervio per le tendenze xenofobe e sino
centriche di quel popolo. Riuscì a raggiungere
Zhaoqing e solo nel 1584 riuscì a raccogliere i
primi frutti del suo lavoro battezzando le prime due persone
dando il via ad una lunga serie di conversioni. Nel 1589
fu costretto dal nuovo viceré a traslocare fino
a Shaozhou, città molto più grande e solo
nel 1595 accompagnando il figlio malato di un mandarino,
riuscì a partire alla volta di Pechino dove avrebbe
dovuto tentare di ottenere la libertà di professare
liberamente la fede cattolica da parte di tutti i ministri
evangelici. Dopo alcuni tentativi fu costretto a trasferirsi
prima a Nanchino e poi a Nanjang dove riuscì a
modificare il suo aspetto da bonzo, che gli aveva permesso
di entrare in Cina, passando alla schiera dei confuciani
da tutti altamente considerati. Nello stesso periodo decise
di adattare il proprio nome al cinese tramutandolo in
Li Matou e riuscì in pochi anni a fondare le missioni
di Nanjang Nanchino e Pechino riuscendo a presentare un
cristianesimo che non negava Confucio e la sua tradizione
ma voleva essere solo un suo completamento naturale. Oltre
che missionario e sinologo, fu matematico, scrittore,
astronomo, geografo, musico e c'è chi lo ritenesse
anche pittore. Nel 1584 pubblicò la prima edizione
del Mappamondo. Nel 1601 riuscì a conquistare l'imperatore
della dinastia Ming Wan Li che pur non permettendogli
di predicare gli permise di restare e gli concesse il
privilegio di essere mantenuto insieme ai suoi confratelli.
L'11 maggio del 1610 moriva e l'imperatore Wan Li proclamò
lutto nazionale e in suo onore riconobbe ufficialmente
la religione cristiana facendo costruire una stele sulla
sua tomba.
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